Con il termine Greco sono indicate alcune varietà diffuse nelle regioni meridionali, caratterizzate da diversi toponimi e sinonimie. Per la sua tipicità di avere il grappolo doppio, il Carlucci ipotizza una discendenza del vitigno dal gruppo delle “Aminee gemelle”, viti introdotte in Campania da coloni Greci 2000 anni fa, e coltivate dai Romani e descritte da Catone, Varrone, Virgilio, Columella e Plinio il vecchio. Insieme al Fiano e alla Falanghina rappresentano i più importanti e diffusi vitigni a bacca bianca della tradizione campana. La denominazione più importante della provincia di Benevento è la DOC Sannio, che comprende anche le differenti sottozone Taburno, Sant’Agata dei Goti, Guardiolo, Solopaca.
Vitigno vigoroso con vegetazione affastellata. Manifesta una bassa fertilità delle gemme e una produzione contenuta, a maturazione medio-tardiva nel tradizionale areale di coltivazione. Presenta un buon livello zuccherino alla raccolta e acidità totale elevata nei diversi ambienti di coltivazione. È più sensibile ad attacchi di Botrite nel periodo vendemmiale. La quantità della produzione è abbastanza contenuta e costante soprattutto se coltivato a spalliera.
Il profilo sensoriale del vino Greco è caratterizzato da un colore paglierino chiaro vivace. Il profumo è floreale con sensazione di pesca bianca, albicocca, frutta esotica, anice e mandorla amara. Al sapore è secco, fresco, abbastanza morbido. Minerale e con buona acidità, corpo discreto ed equilibrato, piacevole. Si accompagna tradizionalmente a pietanze di pesce di acqua dolce e salata, risotti.