Vino, cibo e arte: una trilogia vincente per promuovere un territorio e le sue produzioni enologiche di eccellenza. Parliamo di una formula che segna, in modo sempre più significativo, le iniziative messe in campo dal Sannio Consorzio Tutela Vini dopo la pandemia legata al Covid-19. Una promozione che si prefigge non solo l’obiettivo di far conoscere in modo sempre più incisivo le denominazioni sannite, ma anche di incentivare l’enoturismo elevando ulteriormente la reputazione del Brand Sannio.
Vino, cibo e arte saranno protagonisti durante la ‘Cena di Gala Wine Art’ in programma nella atmosferica cornice di Masseria Roseto (Benevento) nella serata di mercoledì 14 dicembre. Sarà un momento per presentare il progetto ‘Nel Sannio coltiviamo emozioni – Wineart’, che coinvolge sei artisti internazionali: il bulgaro Boyan Kovatchev (con l’opera ‘La volpe e l’uva’); la tedesca Verena Mayer Tasch (‘La vita, la vitae’); Harry Greb, artista di cui non si conosce l’esatta identità (‘Madre Teresa’); Yip Yew Chong, poliedrico artista di Singapore (‘Singapore Loves Sannio’); il belga Smok (‘Bird and grape’); l’olandese Gomad (‘Woman/Wine’); il sannita Mariano Goglia. Queste opere verranno collocate in uno dei luoghi turistici più importanti del capoluogo, al fine di coniugare il percorso turistico che si snoda tra la storia e l’arte della millenaria città di Benevento con la secolare arte enologica custodita dalla terra sannita.
Grande protagonista dell’evento di Masseria Roseto sarà anche il food. Infatti, durante la serata sarà consegnato il premio ‘Falanghina Award 2022 – The best world italian restaurant’, riconoscimento assegnato al miglior chef italiano all’estero. A riceverlo sarà Davide Asta, guida dei fornelli del ristorante ‘Gellius Knokke’ di Knokke, cittadina belga che sorge a poca distanza da Bruges. Siciliano di Scicli (Ragusa), Davide Asta si è formato all’ALMA, la Scuola internazionale di cucina italiana, con sede a Colorno (Parma), considerato il più autorevole centro di formazione dei mestieri e delle professioni dell’ospitalità. Alla Scuola è seguito un periodo di quattro anni di attività presso il ristorante ‘Gellius’ di Oderzo (Treviso), alla corte dello chef stellato Alessandro Breda. Ed è stato proprio Breda che lo ha voluto alla guida del progetto ‘Gellius Knokke’, da lui avviato in terra belga nel 2017 con la collaborazione di Gianni Piretti. In pochissimo tempo il locale è diventato una delle mete eccellenti della cucina italiana all’estero. Nel 2020 è stato premiato come miglior ristorante italiano in Belgio dalla Guida Gault& Millau, la nota pubblicazione francese dedicata al mondo della gastronomia. Sul finire dell’anno scorso è poi giunto l’ingresso tra i ‘Top Italian Restaurants Special Awards 2022′ del Gambero Rosso, aggiudicandosi non solo l’ambito simbolo delle ‘Tre Forchette’ ma anche il titolo di ‘Miglior ristorante italiano all’estero’. Questo locale riunisce il food e il wine con il mondo dell’arte: dalle sale interne è possibile accedere direttamente alla collezione di opere d’arte contemporanea del gallerista Gianni Piretti, con il ristorante che spesso ospita anche mostre temporanee.
Davide Asta sarà protagonista della serata anche ai fornelli, per un menù a sei mani che coinvolgerà lo chef di casa Teo Barbato e Angelo Fabozzo, Room Experience – Clanio Ristorante ad Aversa (Caserta). Questo il menù preparato, utilizzando in svariati modi anche i vini ‘Falanghina del Sannio Dop’: Crudi di capesante, caviale al sale , crema di patate affumicate, cenere di verdure e gel di Falanghina (Davide Asta); Fusillo tirato a mano, faraona, zafferano e Falanghina (Teo Barbato); Risotto… come un carciofo arrosto (Angelo Fabozzo); Marchigiana allevata nel Sannio, sedani, tartufo e chutney di Falanghina e frutti rossi (Angelo Fabozzo); Ricotta, fichi e bergamotto (Davide Asta).
«Il premio assegnato allo chef Asta mira a legare i nostri vini e le nostre denominazioni con le eccellenze della cucina italiana nel mondo. Con questo riconoscimento vogliamo dare risalto e visibilità al Sannio, territorio dove la vitivinicoltura rappresenta un forte elemento identitario e rilevante fattore economico. Il Sannio – aggiunge Rillo – è un territorio dalle enormi potenzialità, in gran parte ancora inespresse. Tra queste spicca proprio l’enoturismo, una tipologia di viaggio che al vino unisce non solo il cibo, ma tutte le altre risorse attrattive del territorio: arte, storia, religione e benessere. Abbiamo tutte le carte in regola per assecondare le richieste di questo settore turistico, particolarmente florido negli ultimi anni, favorito anche dalle nuove tendenze del periodo post-pandemico. Il ruolo del Consorzio, come dimostra il progetto ‘Wineart’, sarà quello di continuare a stimolare a fare rete, consapevoli che operiamo in un territorio che offre tanto. Quello che abbiamo messo in piedi è un progetto che guarda lontano, che non si esaurirà con l’allestimento di queste opere. L’intenzione è quella di allargare questo percorso artistico, in modo che possa coinvolgere anche le cantine del territorio. Così come stiamo pensando di allestire delle opere artistiche rappresentative del vino e del territorio sannita in altri luoghi, particolarmente rinomati e conosciuti proprio per la loro produzione enologica. Lo sforzo che dobbiamo compiere tutti insieme è quello di elaborare una proposta turistica enogastronomica arricchita dalla dimensione artistica e culturale che connota il territorio. Una proposta che costituisca un driver importante per lo sviluppo di innovative strategie di politica territoriale di medio e lungo termine, capaci di innescare la crescita non solo delle singole realtà produttive e consortili, ma anche per i suggestivi borghi del nostro territorio che stanno pesantemente pagando – conclude Rillo – per il dramma della fuga di tanti giovani».
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative del progetto ‘Nel Sannio coltiviamo emozioni’, cofinanziato del Feasr – Psr Campania 14-20 (Misura 03 – Sottomisura 3.2 – Tipologia 3.2.1 Sostegno per attività di informazione e promozione svolte da associazioni).